Cerca nel blog

lunedì 3 aprile 2017

*** CAMORRA CONFISCA DEI BENI PER NICOLA PALLADINO *** Arriva il provvedimento dei giudici

Avrebbe poi versato alla famiglia di Francesco Schiavone Sandokan parte degli utili conseguenti all’attività, favorita dalla camorra, di fornitura del cemento...
Era lui il fornitore di calcestruzzo ai clan che hanno lavorato alla gestione dell’appalto di riqualificazione di Villa Literno e, stando al racconto del collaboratore di giustizia Nicola Panaro, braccio destro degli Schiavone, avrebbe avuto un ruolo importante anche nella fornitura di calcestruzzo per la costruzione della centrale termoelettrica a Sparanise. Per lui,è stata disposta la confisca dei beni. Si tratta dell’imprenditore del calcestruzzo, Nicola Palladino considerato attivo nel fornire notizie al clan Schiavone e Zagaria sulle ditte concorrenti. Attraverso la Cls s.r.l. di Pastorano, Palladino avrebbe dato al clan dei casalesi notizie su tutti i cantieri edilizi aperti nella provincia di Caserta e consentendo al gruppo criminale di conseguire il controllo del settore della fornitura del calcestruzzi. Lui stesso faceva parte delle ditte che il clan utilizzava - stando alle indagini- per monopolizzare l’offerta di calcestruzzo. Avrebbe poi versato alla famiglia di Francesco Schiavone Sandokan parte degli utili conseguenti all’attività, favorita dalla camorra, di fornitura del cemento.Così, i giudici del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, sezione misure di prevenzione,hanno depositato il provvedimento di confisca dei beni di milioni di euro. Il provvedimento è stato firmato dai giudici del collegio: Massimo Urbano, a latere Francesco Balato e Federica De Bellis. Oltre alle quote delle società hanno confiscato - per equivalente - un bene che era stato disfatto da Palladino del valore di 34.786,00 euro. La richiesta era stata avanzata dal pm Alessandro D’Alessio della Dda di Napoli. I magistrati hanno infine ordinato una misura di prevenzione della sorveglianza speciale della pubblica sicurezza con obbligo di soggiorno nel comune di residenza per la durata di anni due e mesi sei per Palladino. In verità, sotto chiave sono finite non solo le quote dell’impresa di calcestruzzo, ma anche la totalità delle quote della Edil Cal di Aniello Palladino & C. S.A.S oltre a case situate nel Comune di San Prisco in Viale dell’Orizzonte e dintorni, un autolavaggio industriale con quote pari al 33 per cento e diversi accrediti bancari nella Banca Nazionale del Lavoro e in altre filiali. Confiscate le autovetture di grossa cilindrata e le società "Un fiore per un fiore" e "Addò a’nonna", quet’ultima intestata ad Aniello Palladino.

*** ELEZIONI AMMINISTRATIVE. NON SOLO 2017 MA SI STA LAVORANDO SOTTO TRACCIA ANCHE AL PROSSIMO ANNO A CAIAZZO *** Antimo Cerreto ci riproverà?

Probabilmente Tommaso Sgueglia dopo dieci anni di vice sindacatura e cinque (se riesce ad arrivare a fine mandato) di sindacatura, deciderà di passare la mano...
Non si sta lavorando solo per le amministrative del 2017 a Piedimonte Matese e Alvignano, ma si sta mettendo in piedi anche la struttura che reggerà le sorti di una compagine che dovrà affrontare la maggioranza uscente, ovvero la maggioranza dal popolo relegata in minoranza e poi ripescata al Governo dall'attuale sindaco Tommaso Sgueglia. Alcuni del gruppo "Uniti per Caiazzo" Hanno già dato una disponibilità di massima, ma in ogni caso vogliono un sindaco che non sia ne di espressione di Stefano Giaquinto, ma la stessa cosa vale anche per la maggioranza uscente, atteso che è probabile che l'attuale primo cittadino Sgueglia, possa fare un passo indietro. Nomi non ne sono stati fatti, ma il fermento in città esiste ed è palpabile con le mani. Un nome su tutti è quello caldeggiato dai moderati, ovvero l'attuale vicesindaco Antimo Cerreto. Potrebbe esserci un passaggio di consegne con Tommaso Sgueglia?

sabato 1 aprile 2017

ELEZIONI ELEZIONI ELEZIONI!!! Chissà se i capibastone e i candidati seguiranno l'esempio di Vincenzo De Luca: "Offrite alla gente na' frittura di pesce!"

Da Piedimonte Matese ad Alvignano, Maddaloni e altri Comuni, tutti invocano la presenza del Governatore della Campania e si stanno attrezzando...

Elezioni Piedimonte Matese. Irrompe Carlo Sarro. Ecco il suo candidato sindaco

E' una battaglia al'ultimo colpo...

*** "AGGANCIA UNA DONNA IN DISCOTECA E FANNO SESSO NELL'AUTO *** Multati per prostituzione! Lui è un 50enne di Caiazzo, lei una bella 45enne di Aversa.

La vicenda è surreale. La Polizia di Stato è stata irremovibile. Per gli agenti la donna era una prostituta e lui la stava sfruttando. Multa record e denuncia all'Autorità Giudiziaria per atti osceni in luogo pubblico...
Ciò che è avvenuto ieri sera ad Aversa è davvero surreale. Lui, un'uomo di 50 anni di Caiazzo, si reca in uno dei tanti locali della "Movida" aversana che inizia il venerdì sera appunto e dura l'intero week end. Durante la serata riesce a conoscere una ragazza del posto, una 45enne per altro operaia in una fabbrica di calzature. Tra i due, entrambi liberi sentimentalmente, scatta la scintilla e decidono di uscire dal locale per andare a bere qualcosa in un posto più tranquillo. Ad un certo punto dalla discussione si passa ai "fatti" ovvero scatta la passione irrefrenabile e posteggiano la vettura nei pressi del Md di Teverola, sicuri di essere lontani da occhi indiscreti. Purtroppo però, le cose si mettono male, poiché quella vettura ferma in un parcheggio, proprio nei pressi di un grosso supermercato, desta sospetti all'equipaggio di una pattuglia della Polizia di Stato che affianca immediatamente l'auto. I poliziotti scendono dalla loro vettura e scoprono i due totalmente nudi, intenti a fare sesso. Li invitano a rivestirsi e chiedono i loro documenti. Sebbene non hanno precedenti penali, la Polizia li denuncia per atti osceni in luogo pubblico e commina una multa record al 50enne caiatino per adescamento e sfruttamento della prostituzione. In sintesi quello non era un rapporto occasionale per gli operatori, ma l'uomo avrebbe fatto sesso con una meretrice. Ovviamente i due non ci stanno e spiegano dove, come e quando si sono incontrati. Ma gli agenti sono stati irremovibili ed hanno proceduto lo stesso. Entrambi si rivolgeranno ai rispettivi legali di fiducia, non tanto per gli atti osceni, ma soprattutto perchè sulla multa viene esplicitata la scritta "Espletamento del meretricio".

venerdì 31 marzo 2017

*** A.A.A. OFFRESI UOMO MORTO PER ARREDAMENTO DA POTER UTILIZZARE ANCHE NEL BAGNO *** Te lo regalo se lo vieni a prendere. Rivolgersi all'avvocato Patrizia Merola

Una occasione unica nel suo genere, visto che con molta probabilità a Caiazzo, dal prossimo anno questi tipi di complementi di arredamento difficilmente si riescano a trovare. Patrizia Merola ne regala due, uno per la camera da letto e uno da mettere nel bagno...AFFRETTATEVI!
La generosità di Patrizia Merola, non ha confini. Avvocato, impegnata nel sociale e consigliere comunale, eletta in maggioranza (prima degli eletti) assessore comunale e poi, improvvisamente mentre era in Consiglio Comunale, apparve lo striscione "Benvenuta su scherzi a parte!" il che significava che a lei, a Stefano Giaquinto, Antonio Ponsillo e Antonio Di Sorbo, benché le elezioni le avessero vinte e fossero stati scelti dai caiatini come membri del Governo della città, venivano colpiti da DAEAGSP, un nuovo sistema inventato in Italia da Bartolomeo Saverio Matteo Renzi, che in soldoni quel DAEAGSP null'altro è che l'acronimo di DIVIETO ASSOLUTO ESERCITARE ATTIVITÀ GOVERNATIVE SEPPURE ELETTI. Superata quella fase e messa l'anima in pace, la Merola ha continuato anche in opposizione (non in minoranza perchè Lei dovrebbe essere maggioranza) la sua attività. A ciò ora, si aggiunga anche il fatto che vuole fare beneficenza. Vuole regalare, basta ritiralo al domicilio un uomo morto per la camera da letto e un uomo morto per il gabinetto. Per poterla contattare ed avere i suoi recapiti rivolgetevi anche al Comune di Caiazzo, dove spesso e volentieri la Merola si reca. A tal proposito, sembrerebbe che anche un suo collega del gruppo "Uniti per Caiazzo", l'ex sindaco Stefano Giaquinto, voglia regalare un bidet ottocentesco in stile LARD OF THE WOMAN capace di supportare un sedere dal diametro di un metro! Anche per Giaquinto chi lo volesse contattare, può recarsi al Comune di Caiazzo.
IDEALE PER CULI GIGANTI
Risultati immagini per bidet antichi

giovedì 30 marzo 2017

[VIDEO] *** ATTENZIONE IMMAGINI E VIDEO SCONSIGLIATE PER PERSONE SENSIBILI *** Un pitone l'altro ieri ha ingoiato un cacciatore nella foresta in Indonesia

Le immagini sono agghiaccianti e anche Youtube ha segnalato con un disclaimer che prima di proseguire si sconsiglia la visione e persone sensibili. Un pitone reticolato di sette metri ha agguantato alle spalle un cacciatore nella foresta indonesiana e lo ha inghiottito vivo!
Immagini che stanno facendo il giro del mondo. Riguardano l'aggressione e la successiva uccisione di un cacciatore avvenuta in Indonesia l'altro ieri sera, mentre questi si trovava per cercare selvaggina. Il rettile, un pitone di sette metri, avrebbe prima agguantato alle spalle il cacciatore, poi lo avrebbe stritolato e nel giro di sei ore lo ingoiava. "Quando abbiamo tagliato lo stomaco, abbiamo visto uno stivale e le gambe vicino al collo", ha spiegato Junaedi, il segretario del villaggio di Salubiro, presso il quale è avvenuto il fatto. "Sembra che sia stato attaccato da dietro, perché abbiamo trovato una ferita sulla sua schiena", ha concluso. I pitoni reticolati attaccano le loro prede con i loro denti affilati, per poi stritolarle e ingoiarle intere. Tuttavia, è estremamente inusuale che attacchino l'uomo.
Sotto il filmato sconsigliato a minori e persone sensibili...

 

Piedimonte Matese. Se Gennaro Oliviero si può permettere di mettere fuori la porta Luigi Di Lorenzo, allora vuol dire che Carlo Sarro e Vincenzo Cappello sono fuori gioco.

Sarebbe un precedente mai avvenuto nel feudo dei Cappello, che un politico venuto da Sessa Aurunca, indica il nominativo del candidato Pd. Altrettanto un altro forestiero, come Alfonso Piscitelli, che porta in carrozza i fratelli Iannotta, è tra coloro che puntano a mettere la bandierina...
Delle due una, o il sindaco che verrà fuori dalle urna l'11 giugno prossimo, sarà stato scelto da forestieri, ovvero soggetti estranei alla politica di Piedimonte Matese, oppure Gianfrancesco D'Andrea, Gianluigi Santillo, Angelo Landino e chi più ne ha più ne metta, riescano a fare la quadra del cerchio e creare un gruppo autoctono che cerchi di arginare lo strapotere politico che ha assunto il consigliere regionale del Partito Democratico a Sessa Aurunca, Gennaro Oliviero, in città. Il politico "esterno" alle dinamiche matesine è stato a questo punto, sottovalutato. Dopo aver messo bandiera a Sessa Aurunca, con il sindaco Silvio Sasso, a Roccamonfina con Carlo Montefusco, a Caiazzo con Tommaso Sgueglia e il gruppo Sibillo, A Castel di Sasso, con il vicesindaco Domenico Ragozzino, a Castel Campagnano con Giuseppe Di Sorbo e a Marcianise, per il tramite del Governatore Vincenzo De Luca, dando manforte al sindaco di quel Comune Antonello Velardi, si è ritagliato una grande fetta di elettorato e continuerà a farlo fino all'anno prossimo, allorquando si sarà assicurato una grossa fetta di elettorato, tra sindaci e politici dei 104 Comuni della Provincia di Caserta e aspirerà a fare le "scarpe" a Carlo Sarro, deputato di Piedimonte Matese in quota Forza Italia, partito letteralmente sparito dal capoluogo matesino e quindi implicitamente la candidatura di Fabio Civitillo, sostenuto con forza da una parte di elettorato e con un cappio alla gola da parte del vecchio Pd, quello legato a Vincenzo Cappello, prende quota vigorosamente.

mercoledì 29 marzo 2017

Caiazzo. Come in un video di "Tony Tammaro". Arrivano i cosiddetti turisti che vogliono gustare la famosa pizza (a cui è stata dedicata una strada) e vengono accolti dagli abusivi!!!

Incredibile a dirsi. Se parcheggi l'auto in luogo pubblico, dopo le 21,30 quando scatta il coprifuoco, trovi loro gli abusivi che chiedono l'obolo in piena Piazza Portavetere, ma ora è cambiato il metodo, ti dicono pure dove devi parcheggiarla: "Capo a macchina mettila la, qui non sta bene!" 
Di parcheggiatori abusivi a Caiazzo abbiamo scritto a quattro mani in questi anni, ma nulla è cambiato, anzi il nuovo sistema li ha in un certo senso agevolati. E così quando arriva qualcuno che vuole degustare la famosa pizza pentastellata (a proposito lunedì sera la trasmissione Report ha spiegato anche come si fa ad ottenere queste famose stelle e il solito metodo italiano), se ci sono i Vigili l'auto la va a parcheggiare al multipiano, sperando che l'ascensore non vada in tilt. Ma appena arrivano le 21,30 -22,00 circa, scatta il coprifuoco, ma intervengono loro, i nostri soliti noti parcheggiatori che chiedono l'obolo, la sigaretta e qualsiasi cosa possa tornare a loro utile. Uno di loro si è munito anche di fischietto, giusto per organizzare i parcheggi (in zona rigorosamente vietata) e con imperio spiega: "Capo la macchina sistemala la!" Insomma un centro storico chiuso al traffico e ieri sera, seppure era martedì, una desolazione incredibile. C'è chi oltre ai soliti noti ha provato ad investire con soldi propri, ma pur avendo speso 70mila euro, oggi è pronto a rivendere quell'attività anche a 20-25mila euro. Insomma una città a misura d'uomo...il solito uomo! 
CAP' E FAZZULETT'?

 

martedì 28 marzo 2017

Caiazzo. Lava il gatto con il detersivo. Il felino è stato salvato dal veterinario!

Il medico è riuscito a salvare la vita del gatto a fatica, atteso che il detersivo, Svelto al limone, era penetrato in tutti gli orifizi del povero felino e lo stavan portando a morte certa, lenta e dolorosa... 
Si presenta da un medico veterinario dell'agro caiatino, con un gattino tra le mani e spiega che il suo fidato amico domestico non si sente bene da diverse ore e fa fatica a respirare. Una normalissima scena di uno dei tanti possessori di animali domestici che, preoccupato per la salute del suo gatto, si rivolge al medico. A quel punto però, il professionista avverte un acre odore di detersivo e limone e chiede cosa sia successo al padrone del gatto. Questi candidamente, un impiegato postale di Caiazzo. spiega che ha fatto il bagnetto per poi versare l'antipulci al gatto in vista dell'estate. Il dottore però insiste e chiede che prodotto abbia utilizzato. Il proprietario gli risponde senza mezzi termini: "Il detersivo per piatti, lo Svelto al limone!" Il medico in un primo momento chissà come avrebbe reagito, ma ritornando nella sua veste di professionista, inizia a detergere il gatto con acqua tiepida, al fine di ripulire le spore otturate della pelle dell'animale e lo cura a dovere, iniettandogli anche una dose di cortisone, per permettere al gatto di respirare, visto che era pieno di sapone fin dentro la bocca, l'orecchio e il naso. Fortunatamente l'animale dopo diverse ore di trattamento si riprendeva, ma il veterinario decideva che non era più il caso di riaffidare il gatto al proprietario, ma, bensì, investire l'Asl per quel caso, e veniva disposto il ricovero presso un rifugio per animali, in danno al possessore del gatto (a sue spese) fin quando il felino non veniva adottato. Lo stesso veterinario, ha investito anche della faccenda i Carabinieri, ma visto e fortunatamente che il gatto si è ripreso e soprattutto constata l'ignoranza del soggetto, venivano meno gli elementi penalmente rilevanti

lunedì 27 marzo 2017

[VIDEO] Dragoni. Bomba sotto il Ponte Margherita. Il web si scatena!!!

Diverse le parodie ed i video che stanno circolando in questo periodo sui social network. Povero presidente Silvio Lavornia, per qualche "estremista" la bomba la potrebbe aver piazzata proprio lui!!!



E' in arrivo un'altra ENOLA GAY. I giudici della Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere, vogliono fare pulizia "preventiva"

L'inchiesta riguarda per motivi diversi due sindaci ed un ex sindaco, ora consigliere comunale in carica, per appalti riguardanti lavori pubblici...

domenica 26 marzo 2017

Piedimonte Matese. E' Putin in persona a bocciare la politica di Cappello/ DUE VIDEO

Caro ex sindaco, il telefono usalo per contattare il sottoscritto, mai scevro dal confronto e soprattutto un tuo "ex" amico"
E QUESTA TE LA DEDICO CON TUTTO IL CUORE

Pastorano. Incidente mortale sulla Casilina. Muore un motociclista di 30 anni

L'uomo, un 30enne originario di Napoli, ma residente a Pastorano con la compagna e un figlio piccolo sarebbe deceduto sul colpo. Traffico bloccato sulla statale Casilina... 
Un uomo di Pastorano, un 30enne originario di Napoli, P.G., ha impattato a bordo della sua moto con un veicolo che proveniva dal senso opposto, finendo la sua corsa scaraventato sull'asfalto. Il 30enne a seguito dell'incidente è morto sul colpo. Sono intervenuti gli uomini della Polizia Stradale di Capua e, a dar manforte per il traffico veicolare bloccato, anche i Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile di Capua. P.G. lascia la giovane compagna con la quale ha avuto anche un bambino.

Caiazzo. Truffe alle attività commerciali. Pagano con 5 o 10 euro ed escogitano di riavere il resto per 50 o 100 euro

Occhio alla penna e soprattutto alla cassa! Due distinti sessantenni hanno escogitato un buon metodo per truffare supermercati e locali accorsati...
Un uomo si presenta alla cassa del supermercato, compra un litro di latte o di vino, una spesa irrisoria insomma e paga con il cinquanta e a volte anche con il cento euro. A guarda bene quella banconota emerge però una piccola particolarità. O vi è segnato un numero a caso, oppure uno scippo fatto con una penna. Dopo un quarto d'ora arriva la complice. Compra anche lei cose irrisorie e paga con cinque o dieci euro. La cassiera, giustamente gli da il resto per il pagamento equivalente, ma a questo punto inizia la manfrina della truffatrice: "Guardi che le ho dato il cinquanta euro!" La cassiera, imbarazzata chiama il responsabile del supermercato, ma la truffatrice non ne vuole sapere ed anzi insiste affermando: "Guardi che sulla banconota c'è uno scippo fatto a penna, controlli pure!" Ovviamente la banconota contrassegnata c'è in cassa e quindi viene corrisposto il resto di cinquanta o cento euro con mille scuse.

Si uccide ad appena 54 anni. Dramma a Letino per la morte di Antonio Orsi

L’uomo viveva da solo. Era un operatore socio assistenziale e non era sposato. Alla base di questo insano gesto potrebbe esserci uno stato di depressione… 
Aveva 54 anni, lavorava come operatore socio assistenziale e viveva a Letino. Parliamo di Antonio Orsi, il cui corpo è stato scoperto privo di vita, presso la sua abitazione. L’uomo non era sposato e viveva da solo. La sua morte è avvenuta per un colpo d’arma da fuoco che si sarebbe sparato lo stesso 54enne. Non sono chiari i motivi di questo insano gesto, ma alla base di tutto, potrebbe esserci uno stato di depressione. Sul posto sono intervenuti anche i Carabinieri della Stazione di Capriati a Volturno, ma non hanno potuto far altro che avvisare il magistrato di turno, dell’avvenuta tragedia.

[VIDEO] UNA NOTIZIA CHE DEVE TROVARE CONFERMA. SE LANDINO VINCE LE ELEZIONI A PIEDIOMNTE MATESE ARRIVA LIONEL MESSI A GIOCARE COI TRE PINI!!!!

La notizia era trapelata negli ambienti sportivi matesini. Ora c'è una mezza ammissione del fuoriclasse argentino. Percepirà venti milioni di euro l'anno tutti proventi dagli sponsor e da...Dubai!!!

Piedimonte Matese. Questo genio è davvero un baccalà! Non solo se ne va in giro con l'amante, essendo sposato con una figlia, ma va a fare anche le truffe dello specchietto!!!

A Napoli si suol dire : "Si è unita la malanotte alla figlia femmina!" E questo imbecille di 30 anni porta la sua druda a Cassino, una ragazza proveniente dall'Ucraina che lavora in un bar a Piedimonte Matese e cerca di spillare cento euro ad un automobilista...
Cosa può andare oltre l'imbecillità umana? L'inconsapevolezza e la spregiudicatezza nel non mettere a conto che se vai a donne e porti con te una 22enne ucraina che lavora in un bar di Piedimonte Matese, nel mentre sei sposato con un figlio e vivi di stipendio, almeno un pò di accortezza la dovresti avere. Ed invece un 30enne di Piedimonte Matese cosa fa? Simula la truffa dello specchietto a Cassino, in provincia di Frosinone, laddove con ogni probabilità c'è una delle Questure che in termini di prevenzione e repressione dei reati in genere è sicuramente tra le migliori. E così, l'imbecille di turno a bordo della sua 500 "L" incrocia un veicolo guidato da un automobilista di Cassino e simula la rottura dello specchietto. Ovviamente inizia l'inseguimento da parte del matesino e l'ignaro automobilista non capendo cosa questi volesse si ferma. Inizia la diatriba e il nostro 30enne matesino chiede senza mezzi termini cento euro per lo specchietto rotto. Purtroppo per il "farlocco" interveniva sul posto una pattuglia della Polizia di Stato che capiva subito l'arcano e denunciava il 30enne e la sua compagna per truffa e detenzione di hashish, atteso che in auto, gli agenti rinvenivano anche cannabinoidi. Insomma un vero e proprio genio del crimine, a cui è stato irrorato il foglio di via da Cassino, unitamente alla sua commare...  

Caianello. Muore un autista di 58 anni in un incidente stradale sull’A1

A perdere la vita, un 58enne originario di Napoli. Secondo quanto è stato reso noto, l’uomo è morto schiacciato dopo il ribaltamento del furgoncino che guidava. Si tratta di Angelo Pisa, originario di Napoli ma residente in Molise…

È di una vittima il bilancio del tragico incidente avvenuto venerdì lungo l’autostrada Roma-Napoli, sul territorio casertano, tra Caianello e Capua. A perdere la vita, un 58enne originario di Napoli. Secondo quanto è stato reso noto, l’uomo è morto schiacciato dopo il ribaltamento del furgoncino che guidava. Un tamponamento violento da parte di un tir fuori controllo non ha lasciato scampo ad Angelo Pisa 58enne originario di Napoli ma da qualche tempo residente in provincia di Isernia. L’incidente mortale è avvenuto nella tarda serata di venerdì lungo la corsia sud dell’autostrada A1, nel tratto compreso tra i caselli di Caianello e Capua, all’altezza del chilometro 706+500. Per cause ancora in fase di accertamento da parte degli agenti della Polizia Stradale di Caserta, agli ordini del vicequestore Giovanni Consoli, un mezzo pesante partito da Modena e diretto a Salerno, forse per l’improvviso scoppio di un pneumatico, ha perso aderenza sull'asfalto e l’autista non riuscendo a tenere più il controllo del mezzo, non ha potuto evitare l’impatto con un furgoncino che viaggiava sulla corsia centrale. Un urto violentissimo che ha fatto ribaltare diverse volte il camioncino che ha poi finito la corsa contro un terrapieno sul ciglio della strada. Inutile ogni soccorso per lo sfortunato conducente che era diretto ad Ottaviano dove avrebbe dovuto caricare del materiale che avrebbe poi consegnato nell’hinterland napoletano. Sul posto sono dovuti intervenire anche i Vigili del Fuoco del distaccamento di Caserta. I caschi rossi hanno dovuto tagliare le lamiere della carrozzeria ridotta a un rottame per poter estrarre il corpo dello sfortunato autista. Il corpo della vittima è stato trasportato all’ospedale di Caserta dove nei prossimi giorni si terrà l’autopsia.

Arrestato il super fuggitivo Alessandro Menditti.

Sognava una vita di latitante, ma la sua libertà è durata pochissimo. In galera l’evaso Menditti…

Alle ore 21.00 odierne personale del Nucleo Investigativo unitamente a quello della Stazione di Macerata Campania ha tratto in arresto Alessandro Menditti cl. 1973 evaso il 18 marzo 2017 dal carcere di Frosinone, trovato grazie attività tecniche in una casa in costruzione in Recale (Ce).

sabato 25 marzo 2017

SONO POSSEDUTO DA SATANA! E accoltella la moglie davanti ai figlioletti

Ha 42 anni e vive a Sant'Andrea del Pizzone. L’uomo è stato arrestato dai Carabinieri, benché invocasse l’intervento dell’esorcista… 
Un uomo di 42 anni ha accoltellato la giovane moglie gridando di essere posseduto. E ha continuato a dire che le sue azioni erano frutto “del maligno” anche quando in casa sua sono arrivati i carabinieri e lo hanno portato via. Il tentativo di uxoricidio fortunatamente non è andato a buon fine, ma l’uomo continuava a ripetere all'inverosimile: “Sono indemoniato, è il diavolo che mi ha detto di farlo!” La giovane vittima del tentativo di omicidio è stata trasportata all’ospedale di Sessa Aurunca e non sarebbe in pericolo di vita. Quanto al marito, benché invocasse l’intervento di un esorcista, è stato accompagnato in prigione. La violenza è avvenuta nel tardo pomeriggio di oggi, in un appartamento di Sant'Andrea del Pizzone, frazione di Francolise, in provincia di Caserta. L’uomo, come una furia scatenata, ha sferrato diverse coltellate alla moglie sotto gli occhi di entrambi i figlioletti. Per fortuna la donna non è stata colpita in punti vitali: ha iniziato a urlare e con lei i suoi bambini, terrorizzati. Le grida hanno raggiunto le abitazioni circostanti: i vicini di casa hanno chiamato aiuto. In pochi minuti, sul posto sono arrivati i carabinieri della compagnia di Mondragone, diretti dal capitano Lorenzo Chiaretti. Il 42enne è stato bloccato e portato via mentre continuava a ripetere di essere posseduto dal demonio.

Primi programmi elettorali in vista delle elezioni amministrative in provincia di Caserta.

Progetti ben studiati a tavolino e i candidati sindaci non hanno in alcun modo voluto interferenze per evitare ulteriori episodi di corruttela. Ecco il piano di uno dei candidati sindaci più in vista...

Piedimonte Matese. A.A.A. cercasi candidato sindaco che accontenti tutti!!!

Le stanno provando tutte. Qualcuno è stato avvistato anche al C.I.M. (Centro Igiene Mentale). Almeno si parte dal presupposto che qualche rotella fuori posto già ce l'ha...

Piedimonte Matese. “So’ fort’ i puparuol’” Il sindaco uscente Vincenzo Cappello ha contro due consiglieri regionali alle prossime elezioni.

Gennaro Oliviero non arretra sul nome del medico Fabio Civitillo. Alfonso Piscitelli punta su Giuseppe Di Lorenzo. E D’Andrea e Landino non vogliono saperne né di Sarro e ne dello stesso Cappello… 
Probabilmente saranno stati anche i risvolti giudiziari che lo hanno visto prima arrestato, poi con divieto di dimora in Campania ed ora libero di circolare nella “sua” Piedimonte Matese. Parliamo dell’ex sindaco Vincenzo Cappello che per quasi due legislature (la seconda scadeva quest’anno) è stato a capo della Giunta Comunale di Piedimonte Matese. La sensazione che proviene dalla pancia della città vede lo stesso Cappello “azzoppato politicamente” in quanto di fronte a due consiglieri regionali di maggioranza, Gennaro Oliviero e Alfonso Piscitelli, ha poco, pochissimo potere contrattuale con l’elettorato. Quello che il suo (im)probabile successore potrebbe fare per il capoluogo matesino, i due consiglieri regionali precitati, lo possono fare oggi, autonomamente. E, agli occhi degli osservatori politici locali, che si susseguono in incontri e riunioni, ciò è ben palesato. E così Oliviero non “schioda” sul nominativo di Fabio Civitillo, giovane medico matesino, mentre Piscitelli ha già investito Luigi Di Lorenzo, unitamente all'ex sindaco di San Potito Sannitico, Gianluigi Santillo, di preparare le schede per la raccolta delle firme. C’è una quarta fazione, per altro “frammentata” e vede da un lato Angelo Landino che cerca in ogni modo di chiudere una sua lista, mentre dall'altro lato, c’è il preside Gianfrancesco D’Andrea che attende una proposta seria e concreta, volta a rilanciare la città. Intanto una voce clamorosa, ma tutta da verificare, vorrebbe che in extremis sia Vincenzo Cappello e sia Carlo Sarro (quest’ultimo ha più volte spiegato che vuole essere della partita), potrebbero convergere proprio su Gianfrancesco D’Andrea, a patto che non vi siano né “suggerimenti” e ne tampoco “indicazioni” provenienti dall'alto. Insomma D’Andrea l’ha spiegato e lo ha fatto capire: se siete in cerca di un cambio di passo, la mia persona è a vostra disposizione, ma senza bavagli e/o compromessi…

Dragoni. Il Papa saluta il presidente facente funzione della Provincia di Caserta, invitandolo ad aprire il Ponte Margherita

L'appello del Pontefice affinché riapra il Ponte Margherita...

Nonostante le condanne per pedofilia continuano ad esercitare Messa. Il caso di Pasquale Scarola, parroco della Chiesa dei San Pietro Apostolo di Capua

Il pregiudicato Pasquale Scarola, che ancora abusa della carica di "don" telefonava ad una bambina a tutte le ore del giorno e della notte. Condannato dal Tribunale, si è rifiutato di pagare anche la multa di quattro milioni di vecchie lire comminategli dai giudici: "A me interessava la madre e non la figlia!" Così "don" Scarola si difendeva davanti al giudice. Telefonate hot anche a Gessica Izzo...

E' un viaggio lungo, il nostro, quello che facciamo in lungo e largo per l'Italia, trattando un tema a dir poco "schifoso". Si parte dalla Calabria per poi approdare anche a Capua in provincia di Caserta. Ma andiamo con ordine. Il nostro viaggio parte dalla diocesi di Locri-Gerace, dove nel 2006 approda l'allora 32enne don Francesco Rutigliano. Pugliese di nascita, il giovane è al primo anno di sacerdozio, affidato alle parrocchie di Bivongi e Pazzano. Ma a Riace, provincia di Reggio, qualcosa di brutto accade quasi subito. Perché tra il 2006 e il 2008 don Francesco abusa di una giovane vittima tra i 14 ed i 15 anni, dalla psiche fragile e dal vissuto piuttosto travagliato. I fatti vengono alla luce soltanto nel 2011, quando a sancire la colpevolezza di Rutigliano è il decreto di condanna della Congregazione per la Dottrina della Fede del 20 giugno 2011. 
Secondo quanto si apprende dal documento dell'ex Santo Uffizio, il procedimento canonico nei confronti del sacerdote è cominciato due anni prima, quando "Il 12 giugno 2009 venne accusato davanti a questo Tribunale per abuso su minori avvenuto a danno del Sig (omissis) nel periodo fra il 2006 e il 2008". Le accuse, precisa il decreto, "riguardavano ripetute molestie, baci, toccamenti, nonché atti sessuali completi avvenuti in molteplici occasioni". Pertanto, conclude il Tribunale ecclesiastico, "il Rev. Rutigliano è dichiarato colpevole del delitto di abuso di minore, con l'aggravante dell'abuso di dignità o ufficio, commesso nei confronti del Sig... (omissis) nel periodo fra il 2006 e il 2008". Le gravissime responsabilità imputate a don Francesco si traducono in una sospensione temporanea di quattro anni dall'esercizio di qualunque ministero pubblico, che fanno salva possibilità di dire messa in forma privata. Il prete pugliese viene trasferito pertanto presso il Santuario dell'Amore misericordioso di Collevalenza a Todi, in provincia di Perugia, dove secondo buon senso dovrebbe rimanere appartato per i successivi 4 anni. Ma come documentato da 'l'Abuso', associazione di vittime di preti pedofili, don Francesco è ospite nel 2013 dell'ambasciatore di Spagna in occasione della Cerimonia dell'Omaggio floreale alla Sacra Effige dell'Immacolata, in piazza di Spagna a Roma. E nel febbraio del 2014 partecipa al concistoro dei Vescovi indetto da Papa Francesco in piazza San Pietro. «Il responsabile di abusi sessuali su minori», scrive L'abuso, "andava e veniva alle occasioni importanti in Vaticano, sia con Papa Ratzinger (2013) sia con Papa Francesco (2014)".Trascorsi i quattro anni di inibizione prescritti dal Sant'Uffizio, arriviamo al luglio del 2015, quando don Rutigliano, incensurato per la magistratura, ma pedofilo per la Chiesa, torna in pista come viceparroco presso la chiesa di San Gordiano Martire di Civitavecchia: proprio nella stessa città dove vive il giovane che lo ha accusato di violenze sessuali anni prima. Ma a questo punto, la rete l'Abuso pubblica alcuni on line alcuni articoli sulla vicenda che il prete giudica diffamatori chiedendone pertanto la rimozione. Tuttavia la vicenda si trasforma in un boomerang. Il passato di don Rutigliano giunge a conoscenza della comunità di Civitavecchia che vede ruotare attorno alla parrocchia di San Gordiano 260 bambini. Le mamme mostrano grande allarme. Intervistato dai giornalisti de L'abuso, don Francesco si difende e nega le accuse. Ma il 5 dicembre, è costretto a capitolare. Don Francesco, spiega don Ivan Leto, lascia la diocesi "per fare rientro nei prossimi giorni nella sua realtà di provenienza".Per trovare un altro caso emblematico bisogna recarsi a Trapani, in un luogo, Purgatorio, che sembra avere un forte rischiamo simbolico. In questa piccola frazione di Custonaci, nella parrocchia Maria Santissima del Suffragio, dice messa monsignor Angelo Mustazza. Il parroco trapanese, arrestato nel 1998 con l'accusa di violenza sessuale su minore e prostituzione minorile, fu condannato a un anno e dieci mesi di reclusione con il patteggiamento davanti al Gup. Ex insegnante di religione e parroco a Erice presso le Chiese di Sant'Andrea e Misericordia, sulla base delle testimonianze di alcune ragazzine tra i 12 e i 16 anni che lo avevano denunciato, l'uomo pagava cifre oscillanti intorno alle 50 mila lire per potere palpare le giovani. Ma al riparo del patteggiamento, don Angelo risulta tuttora in forze come «amministratore parrocchiale» nella chiesetta di Purgatorio. A poca distanza dai luoghi che lo videro protagonista degli episodi incriminati. 
É rimasto al suo posto, nella chiesa di San Pietro Apostolo a Capua, provincia di Caserta, anche don Pasquale Scarola. Qui, come riporta il sito della diocesi, il religioso dice ancora messa anche se ha ricevuto una condanna definitiva per aver molestato con più di 200 telefonate una ragazzina. "Vorrei toglierti le mutandine. Dove vai a scuola? Prima o poi ti vengo a prendere", continuava a ripeterle in modo ossessivo. "In realtà mi interessava la madre", si è giustificato in aula in sede civile il religioso, condannato a risarcire la famiglia per 4 milioni di lire. Era stata la madre della piccola a denunciare il sacerdote. La donna aveva notato che il telefono della figlia ribolliva di telefonate, e che il don aveva per la giovane abbracci sin troppo affettuosi. Eppure sul pregiudicato Scarola, è sceso il silenzio. L'ultima tappa di questo viaggio è ancora in Campania. E chiama in causa l'acre sapore della prescrizione. Diego, un ragazzo di Napoli ripetutamente abusato dal suo insegnante di religione tra i 13 e i 17 anni, decide di affrontare dopo molti anni quello che sostiene essere il suo aguzzino, don Silverio Mura. Il drammatico incontro è da lui filmato a insaputa del religioso. Ma quando si decide a denunciare gli abusi all'autorità giudiziaria, scopre che i reati sono prescritti e non potrà mai ricevere un risarcimento. Diego non si dà per vinto. Tanto che nel febbraio 2014, come riporta L'abuso, papa Francesco ordina l'apertura del processo canonico nei confronti di don Mura.Un processo che fino a oggi non è mai cominciato."La Chiesa ha commesso errori enormi, ma sta cercando di rimediare", ha detto il cardinale Pell. E forse è davvero l'ora di rimboccarsi la tonaca.
LE TELEFONATE HOT AL SITO DELLA PORNOSTAR JESSICA IZZO DA PARTE DI DON PEDOFILO. - "Telefonavo anche di notte in quell'abitazione però mi interessavo della mamma e non della figlia". Ieri una nuova puntata sulla storia di don Pasquale Scarola da Capua. Attualmente dice ancora messa nonostante una condanna a due mesi per pedofilia in via definitiva ai danni di una bambina che all'epoca aveva appena nove anni. È stato proprio lui a confessare in aula in sede civile (la famiglia della piccola ha chiesto il risarcimento danni e si è costituita parte civile con l'avvocato Pietro Romano), dinanzi al giudice Mazzuoccolo, la sua debolezza verso le donne. Ma facciamo un passo indietro per capire che cosa è successo tempo fa in questa parrocchia a San Pietro Apostolo a Capua. Don Pasquale Scarola, oggi 79enne (originario di Curti) parroco della chiesa San Pietro Apostolo di Capua venne incriminato per aver molestato con più di 200 telefonate la ragazzina: "Vorrei toglierti le mutandine. Dove vai a scuola? Prima o poi ti vengo a prendere". Ecco le frasi oscene che ripeteva alla bimba. Il prete, nonostante la condanna, si è rifiutato anche di pagare la multa di 4 milioni di lire prevista nel verdetto del giudice. Al termine delle indagini sul conto di don Pasquale sono emersi altri fatti allucinanti. Dal sito della chiesa San Pietro Apostolo si collegava sulle hotline e chiamava la pornostar Gessica Rizzo. C'è una telefonata intercettata dove lui dice: "Ciao sono Pasquale" e poi tutto il resto. Insomma "roba" da Santi Uffizi. Anche la mamma della vittima quando lo denunciò perché capi che la figlia riceveva troppe telefonate, segnalò che il prete quando vedeva la piccola la stringeva troppo in modo morboso facendo capire quasi le sue strane manie. Don Pasquale celebra regolarmente messa nella chiesa S. Pietro Apostolo, dopo una condanna definitiva. Dopo una lunga vicenda giudiziaria, il parroco non è stato trasferito e resta al suo posto nella chiesa di San Pietro Apostolo. Polemiche dopo la sentenza del tribunale e qualche timore che gli atti del parroco possano essere ripetuti. Insomma la situazione non è del tutto rientrata dopo l'episodio contestato.

Piedimonte Matese. L'ex Caserma del Corpo Forestale resta nella disponibilità dei Vigili del Fuoco. I "neo" Carabinieri si trasferiscono in via Salvo D'Acquisto. Già ma dove?

L'attuale sede della Compagnia Carabinieri è ritenuta inadeguata per ospitare tutti gli operatori di polizia. Tanto è che c'era in piedi un passaggio della sede dell'Arma nell'ex Pretura in piazza Carmine...
Trasferimento in vista per gli operatori dell'ex Corpo Forestale retti dal Maresciallo Nicola Passarella, che transiteranno direttamente agli ordini del Maggiore Giovanni Falso, comandante della Compagnia Carabinieri di Piedimonte Matese. Il trasferimento è stato disposto a seguito dell'assorbimento delle "aquile" che sono transitate nell'Arma dei Carabinieri a seguito del decreto "Madia". Non è dato sapere come e dove sarà allocata l'aliquota della ex Forestale, atteso che già di per se, l'attuale sede di Compagnia e Stazione dei Carabinieri è inadeguata ad ospitare il personale operante, tanto è che cinque anni orsono, il sindaco pro -tempore Vincenzo Cappello, dispose il trasferimento della Caserma, presso i locali, attualmente abbandonati, della ex sede distaccata del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere. Ma da qui a vedere questi movimenti ne passerà di acqua sotto il ponte del fiume Torano.

venerdì 24 marzo 2017

Caiazzo. Adesso è ufficiale il chiosco di San Giovanni e Paolo sarà abbattuto

E’ stato il Responsabile dell’Ufficio Tecnico Comunale, architetto Dario Giovini a segnalare una situazione di pericolo derivante dall’inagibilità del piccolo manufatto destinato a chiosco bar realizzato nell’ambito del progetto di una piazza a verde pubblico attrezzato nella frazione di San Giovanni e Paolo, il quale, secondo una proiezione esterna, presenta fessurazioni e cedimenti che ne compromettono la stabilità, con grave pregiudizio per la pubblica incolumità... 
 Con la predetta nota il tecnico comunale ha provveduto a quantificare il lavoro necessario per la demolizione, ritenuta indispensabile a fronte di un consolidamento strutturale particolarmente oneroso. Tale nota, che nell’ambito della collaborazione istituzionale, è stata inviata anche alla locale stazione dei carabinieri. Con deliberazione n. 11 del 13/2/2017, la Giunta Comunale ha provveduto come segue: 
1) DI APPROVARE la premessa quale parte integrante e sostanziale del presente deliberato; 
2) DI ESPRIMERE quale atto di indirizzo al Settore 3 di predisporre apposito atto per l’affidamento di progetto di demolizione della struttura chiosco – bar compensando il contraente con il recupero dei materiali riciclabili; 
3)DEMANDARE al Responsabile del Settore 3 l’esecuzione degli atti conseguenziali; 
4) DICHIARARE il presente provvedimento immediatamente eseguibile, ai sensi dell’art. 134 del D.Lgs. n. 267/2000. Che per mero errore materiale, la relazione tecnica di cui alla nota Prot. 1139, dell’8/2/2017, non è stata citata nella predetta delibera n. 11/2017; quindi, successivamente in data 13/3/2017 prot. n. 2273 il responsabile dell’ UTC, ha rilevato la necessità di rafforzare le attuali misure di sicurezza già presenti in loco ed a quantificare la relativa spesa; Lette le relazioni a firma del tecnico comunale arch. Dario Giovini Prot. n.1139 del 8/2/2017 e prot. n.2273 del 13/3/2017, si è ritenuto doversi integrare l’atto di deliberazione giuntale n. 11 del 13/2/2017 con la richiamata relazione prot. n.1139 del 8/2/2017. Quindi l’organismo di governo locale prendeva atto degli ulteriori rilievi esposti nella relazione del resp. UTC n.2273 del 13/3/2017. La Giunta Comunale, quindi, ha ritenuto approvare la premessa quale parte integrante e sostanziale del presente deliberato, integrandola con il precedente atto deliberativo n. 11 del 13/2/2017 ad oggetto: “Atto di indirizzo al settore 3 per demolizione chiosco in frazione SS. Giovanni e Paolo”, come segue: nella parte narrativa, dopo le parole….” cedimento della struttura”, viene inserita la seguente dicitura: “come da segnalazione del Tecnico comunale, giusta relazione prot. n. 1139 del 08/02/2017”, dando mandato al responsabile dell’Ufficio Tecnico a porre in essere ogni misura di sicurezza idonea alla salvaguardia della pubblica e privata incolumità, nelle more dell’affidamento dei lavori a farsi, giusta ulteriore relazione prot. n. 2273 dell’11/3/2017. L’atto giuntale quindi è stato dichiarato immediatamente eseguibile, ai sensi dell’art. 134 del D.Lgs. n. 267/2000. Per cui la Giunta Comunale, vista ed esaminata la proposta sopra riportata e atteso che la stessa ha riportato il solo parere di regolarità tecnica e contabile, ai sensi dell’art. 49, comma 1 e 2 , del decreto legislativo 18/8/2000, n. 267; – Con voti unanimi favorevoli resi in modo palese, per alzata di mano, dai componenti la Giunta Comunale presenti e votanti, delibera di approvare la proposta di deliberazione sopra riportata che si intende fatta propria integralmente sia nella parte narrativa , sia nella parte dispositiva. Segue, con separata votazione palese, ad esito unanime, stante l’urgenza, il presente atto viene dichiarato immediatamente eseguibile ai sensi dell’art. 134, comma 4 del decreto legislativo 267/2000. E’ stato il Responsabile dell’Ufficio Tecnico Comunale, architetto Dario Giovini a segnalare una situazione di pericolo derivante dall’inagibilità del piccolo manufatto destinato a chiosco bar realizzato nell’ambito del progetto di una piazza a verde pubblico attrezzato nella frazione di San Giovanni e Paolo, il quale, secondo una proiezione esterna, presenta fessurazioni e cedimenti che ne compromettono la stabilità, con grave pregiudizio per la pubblica incolumità. Con la predetta nota il tecnico comunale ha provveduto a quantificare il lavoro necessario per la demolizione, ritenuta indispensabile a fronte di un consolidamento strutturale particolarmente oneroso. Tale nota, che nell’ambito della collaborazione istituzionale, è stata inviata anche alla locale stazione dei carabinieri. 
Con deliberazione n. 11 del 13/2/2017, la Giunta Comunale ha provveduto come segue: 
1) DI APPROVARE la premessa quale parte integrante e sostanziale del presente deliberato; 
2) DI ESPRIMERE quale atto di indirizzo al Settore 3 di predisporre apposito atto per l’affidamento di progetto di demolizione della struttura chiosco – bar compensando il contraente con il recupero dei materiali riciclabili; 
3) DEMANDARE al Responsabile del Settore 3 l’esecuzione degli atti conseguenziali; 
4) DICHIARARE il presente provvedimento immediatamente eseguibile, ai sensi dell’art. 134 del D.Lgs. n. 267/2000. 
 Che per mero errore materiale, la relazione tecnica di cui alla nota Prot. 1139, dell’8/2/2017, non è stata citata nella predetta delibera n. 11/2017; quindi, successivamente in data 13/3/2017 prot. n. 2273 il responsabile dell’ UTC, ha rilevato la necessità di rafforzare le attuali misure di sicurezza già presenti in loco ed a quantificare la relativa spesa; Lette le relazioni a firma del tecnico comunale arch. Dario Giovini Prot. n.1139 del 8/2/2017 e prot. n.2273 del 13/3/2017, si è ritenuto doversi integrare l’atto di deliberazione giuntale n. 11 del 13/2/2017 con la richiamata relazione prot. n.1139 del 8/2/2017. Quindi l’organismo di governo locale prendeva atto degli ulteriori rilievi esposti nella relazione del resp. UTC n.2273 del 13/3/2017. La Giunta Comunale, quindi, ha ritenuto approvare la premessa quale parte integrante e sostanziale del presente deliberato, integrandola con il precedente atto deliberativo n. 11 del 13/2/2017 ad oggetto: “Atto di indirizzo al settore 3 per demolizione chiosco in frazione SS. Giovanni e Paolo”, come segue: nella parte narrativa, dopo le parole….” cedimento della struttura”, viene inserita la seguente dicitura: “come da segnalazione del Tecnico comunale, giusta relazione prot. n. 1139 del 08/02/2017”, dando mandato al responsabile dell’Ufficio Tecnico a porre in essere ogni misura di sicurezza idonea alla salvaguardia della pubblica e privata incolumità, nelle more dell’affidamento dei lavori a farsi, giusta ulteriore relazione prot. n. 2273 dell’11/3/2017. L’atto giuntale quindi è stato dichiarato immediatamente eseguibile, ai sensi dell’art. 134 del D.Lgs. n. 267/2000. Per cui la Giunta Comunale, vista ed esaminata la proposta sopra riportata e atteso che la stessa ha riportato il solo parere di regolarità tecnica e contabile, ai sensi dell’art. 49, comma 1 e 2 , del decreto legislativo 18/8/2000, n. 267; – Con voti unanimi favorevoli resi in modo palese, per alzata di mano, dai componenti la Giunta Comunale presenti e votanti, delibera di approvare la proposta di deliberazione sopra riportata che si intende fatta propria integralmente sia nella parte narrativa , sia nella parte dispositiva. Segue, con separata votazione palese, ad esito unanime, stante l’urgenza, il presente atto viene dichiarato immediatamente eseguibile ai sensi dell’art. 134, comma 4 del decreto legislativo 267/2000.

Piedimonte Matese. Controlli a raffica da parte della Guardia di Finanza. Quattro persone denunciate per svariati illeciti.


Il Comitato Pro Ponte Margherita ha voluto piazzare una “vela” dove giorno dopo giorno viene cambiata la data per il count down alla riapertura del ponte entro il 9 aprile prossimo…
La Guardia di Finanza di Piedimonte Matese ha posto in essere la settimana scorsa una serie di controlli, mirati alla salvaguardia dell’Ambiente ma anche alla prevenzione dei giochi d’azzardo. I militari agli ordini del Luogotenente Vincenzo Spizzuoco hanno infatti denunciato quattro persone. Tre per reati in materia ambientale uno per aver installato slot machine mangiasoldi, senza alcun permesso. Ma andiamo con ordine. A Raviscanina è stata sottoposta a sequestro un’area di 1.200 metri quadrati in cui risultavano sversati oltre 200 metri cubi di fresato d’asfalto e 300 metri cubi di pneumatici esausti. Il proprietario della discarica è stato segnalato all'Autorità Giudiziaria. Stesso discorso anche per un altro soggetto di Dragoni, il quale su un suo appezzamento di terreno di circa 12mila metri quadrati, sono emersi rifiuti provenienti da ristrutturazione di abitazioni civili più il fresato d’asfalto. Anche in questo caso è scattato il sequestro dell’area e la denuncia del soggetto. Ad Alife invece, un camion è stato beccato in flagranza di reato mentre sversava rifiuti sotto il ponte della Strada Statale Telesina. Si trattava di rifiuti provenienti da demolizione di abitazione denunciato e sequestro camion perché era addirittura sprovvisto di assicurazione Rc verso terzi. Infine, ma non da ultimo, a Piedimonte Matese un bar che aveva appena aperto i battenti, effettuava scommesse clandestine in violazione dell’art 4 legge nr. 401 del 13/12/89 e successive modifiche. Ovviamente anche in questo caso è scattata la denuncia per il proprietario e il sequestro delle apparecchiature telematiche. Una settimana davvero intensa quindi, per gli uomini della Tenenza di Piedimonte Matese, comandata dal Luogotenente Vincenzo Spizzuoco, coadiuvato dal comandante del Nucleo Mobile, Maresciallo Aiutante Fernando Martino.

Dragoni. Conto alla rovescia per il Ponte Margherita. Il Comitato Pro – Ponte fa installare una “vela” segnando i giorni che mancano

Il Comitato Pro Ponte Margherita ha voluto piazzare una “vela” dove giorno dopo giorno viene cambiata la data per il count down alla riapertura del ponte entro il 9 aprile prossimo… 
Una simpatica e ai più è sembrata anche una provocatoria iniziativa, quella adottata dal Comitato Pro – Ponte Margherita, a seguito del’annuncio del presidente facente funzione della Provincia di Caserta, Silvio Lavornia, sull'imminente riapertura del Ponte Margherita a Dragoni. Il massimo esponente provinciale ha infatti annunciato nei giorni scorsi che entro il 9 aprile i lavori per permettere la riapertura di una corsia della infrastruttura dovrebbero terminare e il ponte ritornerebbe parzialmente al transito. Per ricordare a Lavornia che i giorni stanno inesorabilmente scorrendo, i membri del Comitato hanno noleggiato una “vela” dove ogni giorno vanno a cambiare la data. Potrebbe essere un buon viatico anche per la ditta che sta eseguendo i lavori? Lo vedremo nei prossimi giorni…

San Potito Sannitico. La Seri sulla visita della Guardia di Finanza presso la società immobiliare del gruppo: "Si tratta di un normale controllo incrociato. Tanto clamore per nulla"


La settimana scorsa una pattuglia di finanzieri si è recata presso la società di appartenenza al gruppo Civitillo, la PM Immobiliare srl, per acquisire documentazione nell'ambito di un controllo incrociato che non riguarda assolutamente il gruppo dell'imprenditore Vittorio Civitillo...
Un normale controllo da parte della Guardia di Finanza, riguardante alcune società di Firenze e Trento e che assolutamente non riguarda la Seri ed in particolare una società ad essa collegata, la PM Immobiliare srl, ha dato il la ad una serie di illazioni e soprattutto mistificazioni sulla natura del controllo in se. Infatti a San Potito Sannitico hanno agito i finanzieri di Firenze e Trento, nell'abito di una indagine che vede assolutamente estranea la Seri e le società ad esse collegate. Tuttavia si rasentava la necessità di acquisire documentazione, cosa che puntualmente è avvenuta e che ha poi visto i militari della Guardia di Finanza, fare rientro ai rispettivi comandi. 
Ecco la precisazione da parte del presidente del gruppo Seri, Vittorio Civitillo:
"Una nostra società (Pm Immobiliare Srl – società immobiliare del gruppo ) è stato oggetto di una verifica incrociata riguardante una società di Trento, denominata Jolly Garda Srl. La verifica riguarda la nostra controparte che non ha presentato la dichiarazione dei redditi ed Iva (e che pertanto risulta indagata per il reato di cui all’art. 5 D. Lgs.vo 10.03.2000 n.74). La Guardia di Finanza di Piedimonte Matese è stata incaricata di recuperare la documentazione afferente gli atti sottoscritti tra la nostra società e la società indagata. Non vi è stato alcun blitz e nessuna perquisizione, abbiamo semplicemente consegnato tutti i documenti richiesti, come consuetudine in tutti i normali controlli". 
(comunicato stampa – Vittorio Civitillo)

Alvignano. La Stazione dell’Alifana abbandonata al suo destino. Isolata e senza luce. Il luogo è pericoloso di notte

Eppure in quella piccola stazioncina fermano ancora una ventina di treni non ultimo quello delle 21,25 che proviene da Napoli…

È in stato di totale abbandono e soprattutto completamente al buio la piccola stazione ferroviaria di Villa Ortensia dell’ex Ferrovia Alifana, ricadente nel territorio di Alvignano e attualmente gestita dall’Eav. La fermata, così come tante altre è oramai da tempo incustodita e manca anche dei minimi requisiti di sicurezza, tra cui quelli dell’illuminazione per garantire la sicurezza, particolarmente indispensabile in quella stazioncina alla periferia di Alvignano, dove comunque, tra andata e ritorno, fermano 19 treni al giorno, ultimo quello delle 21 e 25 proveniente da Napoli. La fermata fa parte della tratta della linea ferroviaria che corre da Piedimonte Matese a Napoli e viceversa attraverso i comuni di Alife, Dragoni, Alvignano, Caiazzo, Piana di Monte Verna, Sant’Angelo in Formis, per poi collegarsi con la linea statale, a Santa Maria Capua Vetere, per raggiungere il capoluogo partenopeo. Una fermata, quella di Villa Ortensia, che raccoglie i passeggeri di diverse frazioni, tra cui Moleta, Pratillo, San Salvatore, Miglio 25, Spinosa, Olivella e Sagliutella, ubicate tutte del comune di Alvignano. Con questo ulteriore disagio si conferma il continuo e costante stato di incuria per un servizio pubblico che, appena pochi anni fa, trasportava circa settecentomila viaggiatori all’anno, atteso che usufruiscono di quel tratto autoferrotranviario gli abitanti di circa cinquanta comuni della parte orientale dell’Alto Casertano. La linea ferroviaria in questione, il cui nome deriva da quello dell’area della pianura Alifana, fu ideata fin dal 1888, per poi entrare in funzione a scartamento ridotto (950 mm) il 5 ottobre 1914. La seconda guerra mondiale portò parecchi danni alla ferrovia tanto che solo il tratto dell’Alifana bassa fino a Santa Maria Capua Vetere, riuscì a essere rimesso in esercizio in breve tempo, mentre la tratta alta rimase interrotta per parecchi anni. I lavori di ripristino per la tratta alta iniziarono il ottobre 1952 e si conclusero con l’inaugurazione del 4 aprile 1963. Si volle quella linea ferroviaria perché doveva fare da volano per la rinascita dell’intero Matesino e Formicolano. E da allora un continuo incrementarsi di passeggeri con, a fare da contraltare, una sempre minore attenzione verso quella tracciato autoferrotranviario. Diversi anni fa la denominazione in Metro Campania Nord Est e la promessa della sua elettrificazione e la conseguente trasformazione in linea metropolitana, mai attuata. Al momento si riscontrano pochissimi interventi con una mancanza anche di quel minimo indispensabile per il suo funzionamento.

PROVINCIA/ Martedì 4 aprile la chiusura dei plessi scolastici in gestione all'Ente di Corso Trieste. Avvertite tutte le autorità competenti.

Il presidente facente funzione della Provincia di Caserta spiega a chiari lettere: “Non posso assumermi il rischio che qualche solaio rovini addosso agli studenti. Mi autodenuncio piuttosto che mettere a repentaglio la vita dei giovani…

Il 4 aprile, martedì, la Provincia di Caserta ha aderito alle iniziative poste in essere dall’Upi, Unione Province Italiane, chiudendo le scuole in gestione dell’Ente e, nel frattempo, presenterà un esposto cautelativo alle procure di Santa Maria Capua Vetere, Napoli nord e Cassino, oltre che alla prefettura e alla procura regionale della Campania della corte dei Conti. A giungere all'estrema ratio è stato l’intero Consiglio Provinciale, nel corso della conferenza dei capigruppo, presieduta dal presidente facente funzioni, Silvio Lavornia, che ha riferito ai consiglieri provinciali sia il resoconto dell’incontro con il viceministro Luigi Casero, che ha assicurato il provvedimento “salva Province” entro fine mese ma anche delle iniziative messe in piedi dalle altre Province italiane, stigmatizzando il prelievo forzoso iniziato con la legge finanziaria del 2015 che ha messo in condizioni le Province di non poter far fronte ai servizi da loro erogati. Lavornia ha spiegato sia a Roma che in sede Upi la situazione di Caserta che fino a fine mese assicurerà i servizi senza bilancio e senza nemmeno il bilancio provvisorio essendo anche in dissesto finanziario e con una “invenzione giuridica”: un decreto presidenziale che contiene una gestione finanziaria provvisoria che in un certo senso dovrebbe sopperire alla mancanza di un bilancio, ma la copertura finanziaria terminerà a fine mese e Lavornia ha già annunciato che il 4 aprile, data in cui si esaurirà il decreto presidenziale sopra indicato, sarà costretto a chiudere gli istituti scolastici superiori; a non poter garantire la manutenzione delle strade e a non poter pagare gli stipendi ai dipendenti della Provincia. Il prelievo forzoso per Caserta è stato di 32 milioni nel 2015 e di dieci nel 2016, in conseguenza della dichiarazione di dissesto, mentre il contributo per il 2017 è pari a 42 milioni. La richiesta di Lavornia, assistito dal dirigente dell’area finanziaria Giuseppe Vetrone è di azzerare il contributo previsto per il 2017, altrimenti la Provincia non sarà in grado di predisporre un bilancio stabilmente riequilibrato e da solo il “salva Province” non basterebbe per Caserta. “L’esposto cautelativo - ha affermato Lavornia – è una delle iniziative promosse su scala nazionale dall’Upi per consentire a tutte le Province di portare all’attenzione delle rispettive procure, prefetture e sezioni regionali della corte dei Conti, non solo la drammatica situazione finanziaria, come nel nostro caso, ma anche e soprattutto la impossibilità ormai cronica per il nostro Ente di garantire i servizi minimi, a partire dai prossimi giorni, in termini di Edilizia scolastica, Viabilità, Sicurezza e tutela ambientale dei nostri territori. Le autorità -ha concluso Lavornia -da noi investite della emergenza istituzionale in cui ci troviamo, speriamo possano intervenire per portare alla ribalta nazionale il caso e sottoporre all’esame del governo centrale la necessità di intervenire a favore della Provincia di Caserta, altrimenti sono costretto ad adottare decisioni estreme, chiudendo i plessi scolastici al fine di preservare l’incolumità degli studenti stessi. Non possiamo permettere che un giovane che si reca a scuola corre il rischio che gli caschi in testa il solaio della scuola”.

Inchiesta “Assopigliatutto”. La Cassazione rispedisce gli atti al Riesame. Dovranno essere esaminati ulteriori elementi/ La figura del'ex sindaco Vincenzo Cappello non c'entra in questa decisione

Annullati gli atti del Riesame che aveva “sgravato” le posizioni di alcuni politici coinvolti rimandando gli atti al Tribunale con precise indicazioni. Al vaglio le posizioni di alcuni dei colletti bianchi coinvolti. L'ex sindaco Cappello escluso però da questi provvedimenti…
La Corte di Cassazione, a cui si erano appellati i giudici che si occupano dell’inchiesta “Assopigliatutto”, che portò il 13 settembre scorso all’arresto di diversi sindaci, politici e imprenditori dell’Alto Casertano e di Casagiove, ha praticamente “inguaiato” gli indagati, rimandando tutto il fascicolo al Tribunale per dar modo alla Procura di formulare nuove accuse e, nel contempo, ha annullato anche le decisione del Tribunale del Riesame che aveva in qualche modo "sgravato le posizioni degli indagati, tra cui l’ex presidente della Provincia di Caserta e sindaco di Alvignano Angelo Di Costanzo, il manager della Termotetti Francesco Raucci e l’ex consigliere comunale Gaetano Rauso, oltre, chiaramente a tutti gli altri coinvolti nell'inchiesta sull'azienda guidata da Luigi Imperadore." C'è da aggiungere però che il Rup in sede di interrogatorio aveva assolutamente escluso la figura del sindaco Angelo Di Costanzo, come si evince dal verbale di interrogatorio del tecnico, La Cassazione ha depositato le motivazioni che hanno condotto all'annullamento delle ordinanze del Riesame di Napoli che avevano alleggerito le misure cautelari per il sindaco di Alvignano Angelo Di Costanzo, il funzionario dello stesso Comune Vincenzo Mario Franco, gli imprenditori Francesco Raucci e Francesco Iavazzi. La decisione è stata adottata dalla sesta sezione penale, presieduta da Domenico Carcano il quale ha accolto i ricorsi della Procura della Repubblica di Napoli e rinviato gli atti al Tribunale per una nuova deliberazione che tenga conto dei rilievi mossi dagli stessi ermellini. Per quanto riguarda le posizioni del sindaco Di Costanzo e del funzionario Franco, la Cassazione riconfigura giuridicamente la vicenda in cui la società Termotetti già risultata aggiudicatrice della gara per la gestione del servizio di igiene urbana si era visto affidato l’ulteriore servizio di smaltimento e recupero dei rifiuti provenienti da raccolta differenziata, disposto in via d’urgenza mediante trattativa diretta, nelle more dell’espletamento della procedura di gara. Una vicenda che secondo il Tribunale non aveva però configurato un’ipotesi di applicazione dell’articolo 353 bis del codice penale, posto a tutela della diversa fattispecie della libertà di partecipazione agli incanti e della libertà dei partecipanti di influenzarne l’esito secondo la libera concorrenza. Diversa l’opinione della Suprema Corte, secondo cui la lettera della norma si riferisce al “contenuto del bando o di altro atto equipollente”, dovendosi intendere per tale ogni atto che abbia l’effetto di avviare la procedura di scelta del contraente, venendo così in considerazione anche la deliberazione a contrarre qualora la stessa, per effetto della illecita turbativa, non preveda l’espletamento di alcuna gara, bensì l’affidamento diretto. Quindi vi è equiparazione con la normativa che riguarda le gare di appalto. Per quanto riguarda Francesco Raucci e il contratto di avvalimento con la Impresud di Francesco Iavazzi a Piedimonte Matese, gli ermellini hanno sottolineato “l’insostenibilità logica della conclusione raggiunta dal Tribunale, non vedendosi come possa essere estraneo all'accordo collusivo colui la cui condotta si configura come mezzo imprescindibile perché l’intesa illecita possa sortire il risultato ultimo cui è preordinata, atteso che – si ripete - l’ordinanza impugnata è esplicita nell'asserire che, grazie al contratto di avvalimento, la Termotetti è riuscita a sopperire all'assenza di gran parte dei requisiti richiesti per la partecipazione al bando di gara”. Riconfigurata infine la valenza delle intercettazioni che hanno permesso di scoprire la tangente da 100mila euro legata alla gara per il servizio di igiene urbana a Casagiove: secondo il Tribunale di Napoli tali conversazioni avvenute ad un anno di distanza dalla conclusione della gara, non erano riconducibili con certezza alla fattispecie. Così facendo – spiega la Cassazione - è incorso in un palese, duplice errore di diritto: ha omesso di considerare che le conversazioni intercettate si pongono come riscontro da apprezzarsi rispetto alle concomitanti risultanze accusatorie» 
LA PRECISAZIONE DELL'EX SINDACO ANGELO DI COSTANZO: La decisione della Cassazione di rinviare gli atti dell'inchiesta Assopigliatutto al Tribunale del Riesame in merito alla configurabilità giuridica del capo di accusa di cui alla lettera M contestato all'ex sindaco e presidente della Provincia di Caserta Angelo Di Costanzo non muta in alcun modo la posizione dell'indagato nè aggrava il tenore delle stesse accuse, ed il perché è presto spiegato:
-secondo la tesi accusatoria portata avanti dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, nell'individuazione della società per il conferimento dei rifiuti, Di Costanzo avrebbe ingerito sul responsabile del Settore Vigilanza ed Ambiente del Comune di Alvignano, Vincenzo Franco, affinché affidasse direttamente l'espletamento del servizio alla Termotetti nelle more dell'indizione della gara d'appalto, come poi puntualmente avvenne;  
-già in sede di interrogatorio cautelare, a precisa domanda del PM, il Rup Franco ebbe a dichiarare di aver proceduto in perfetta autonomia e che assolutamente l'allora sindaco Di Costanzo si era mai interessato all'affidamento o, peggio ancora, aveva interferito sulla ditta beneficiaria, anche perché egli era completamente all'oscuro di quello che è un atto puramente gestionale che compete unicamente al dirigente e non alla parte politica, come evincesi chiaramente anche dal suo interrogatorio reso dinanzi ai sostituti procuratori;
-in sede di Riesame dell'ordinanza di custodia cautelare, i giudici del Tribunale di Sorveglianza non hanno ritenuto di entrare nel merito di tale episodio ritenendolo del tutto superato ed ininfluente sia perché trattasi di competenza spettante unicamente al funzionario responsabile e non anche al sindaco, sia perché Franco aveva già ampiamente chiarito, in sede di interrogatorio cautelare, la assoluta estraneità di Di Costanzo al fatto contestato alla lettera M;
-alla luce di tanto, la decisione ora adottata dalla Cassazione non muta il quadro accusatorio nè lo appesantisce in riferimento alla posizione di Di Costanzo, atteso che il Riesame dovrà giudicare nel merito la condotta tenuta dai coindagati nello specifico episodio dell'affidamento diretto del servizio di conferimento dei rifiuti deciso autonomamente da Franco senza alcuna interferenza di Di Costanzo, come ampiamente chiarito nei rispettivi interrogatori cautelari resi davanti ai magistrati di Santa Maria C.V. all'indomani dell'operazione Assopigliatutto. Non si tratta quindi di proroghe
LA PRECISAZIONE DELL'EX SINDACO VINCENZO CAPPELLO: "In riferimento all'articolo apparso sul vostro giornale avente il titolo"Inchiesta “Assopigliatutto”. La Cassazione “inguaia” gli indagati e accoglie in toto le richieste della Procura della Repubblica. Annullati gli atti del Riesame che aveva “sgravato” le posizioni dei politici coinvolti e rimandati gli atti al Tribunale con precise indicazioni. Tramano di nuovo i colletti bianchi…" e con la mia foto faccio presente che il risultato della Cassazione non riguarda la mia persona pertanto vi invito alla immediata rimozione nella parte a me riguardante. Preciso che la Procura non ha ritenuto di appellare il provvedimento del riesame nella parte che mi riguarda."