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giovedì 30 marzo 2017

Piedimonte Matese. Se Gennaro Oliviero si può permettere di mettere fuori la porta Luigi Di Lorenzo, allora vuol dire che Carlo Sarro e Vincenzo Cappello sono fuori gioco.

Sarebbe un precedente mai avvenuto nel feudo dei Cappello, che un politico venuto da Sessa Aurunca, indica il nominativo del candidato Pd. Altrettanto un altro forestiero, come Alfonso Piscitelli, che porta in carrozza i fratelli Iannotta, è tra coloro che puntano a mettere la bandierina...
Delle due una, o il sindaco che verrà fuori dalle urna l'11 giugno prossimo, sarà stato scelto da forestieri, ovvero soggetti estranei alla politica di Piedimonte Matese, oppure Gianfrancesco D'Andrea, Gianluigi Santillo, Angelo Landino e chi più ne ha più ne metta, riescano a fare la quadra del cerchio e creare un gruppo autoctono che cerchi di arginare lo strapotere politico che ha assunto il consigliere regionale del Partito Democratico a Sessa Aurunca, Gennaro Oliviero, in città. Il politico "esterno" alle dinamiche matesine è stato a questo punto, sottovalutato. Dopo aver messo bandiera a Sessa Aurunca, con il sindaco Silvio Sasso, a Roccamonfina con Carlo Montefusco, a Caiazzo con Tommaso Sgueglia e il gruppo Sibillo, A Castel di Sasso, con il vicesindaco Domenico Ragozzino, a Castel Campagnano con Giuseppe Di Sorbo e a Marcianise, per il tramite del Governatore Vincenzo De Luca, dando manforte al sindaco di quel Comune Antonello Velardi, si è ritagliato una grande fetta di elettorato e continuerà a farlo fino all'anno prossimo, allorquando si sarà assicurato una grossa fetta di elettorato, tra sindaci e politici dei 104 Comuni della Provincia di Caserta e aspirerà a fare le "scarpe" a Carlo Sarro, deputato di Piedimonte Matese in quota Forza Italia, partito letteralmente sparito dal capoluogo matesino e quindi implicitamente la candidatura di Fabio Civitillo, sostenuto con forza da una parte di elettorato e con un cappio alla gola da parte del vecchio Pd, quello legato a Vincenzo Cappello, prende quota vigorosamente.

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